Emergenza nella Striscia di Gaza

giovedì 29 gennaio 2009


PALESINA/GAZA: alcuni bambini rifugiati in una scuola delle nazioni Unite sorridono al fotografo, alle loro spalle una distribuzione di aiuti umanitari di Islamic Relief

Sfollamenti

Per fronteggiare il picco di sfollamenti dai luoghi meno sicuri della Striscia, durante il conflitto l’UNRWA (United Nation Relief and Welfare Agency) ha accolto circa 51.000 profughi, tra cui oltre 28.500 bambini, nei 44 centri di accoglienza disseminati lungo la Striscia e gestiti dall’Agenzia medesima.

Attualmente, ancora 500 persone rimangono alloggiate nei centri di permanenza temporanea. (fonte: OCHA).

Gli sfollati che si stima non abbiano ad oggi fatto ritorno sarebbero 200.000, tra cui 112.000 bambini. (fonte:Al Mezan).

Almeno 4.100 abitazioni sono state distrutte dalle operazioni militari israeliane, e altre 17.000 hanno riportato seri danni che le hanno rese inagibili, obbligando molti dei residenti, tra cui numerosi bambini, a trasferirsi in luoghi più sicuri. (fonte: PCBS).

I bombardamenti israeliani hanno colpito tre scuole gestite dall’UNRWA in cui si erano rifugiate numerose famiglie. Le vittime sono state 47, tra cui 15 bambini. (fonte: OCHA).

Protezione dei bambini

Dall’inizio del conflitto, il 27 Dicembre scorso, le vittime infantili accertate sarebbero 314, mentre i piccoli feriti almeno 860. (fonte: Al Mezan).

Handicap International stima che almeno il 50% dei feriti versino in condizioni critiche che, in assenza di cure appropriate, potrebbero sfociare in complicazioni e disabilità permanenti. (fonte: OCHA).

Istruzione

Almeno 61 scuole sono state danneggiate o distrutte dalle incursioni aeree che hanno bombardato la Striscia di Gaza in tre settimane di conflitto. (fonte: Al Mezan).

Circa 440.000 studenti di Gaza hanno perso almeno i primi cinque giorni del nuovo semestre scolastico e i relativi esami, le cui sessioni sono state sospese allorché sono iniziate le operazioni militari. (fonte: OCHA).

Acqua, sanità, elettricità

Nel pieno del conflitto, praticamente l’intera popolazione di Gaza (1,4 milioni di persone, di cui 793.520 bambini) non aveva accesso alla corrente elettrica. Le persone senza accessibilità all’acqua corrente erano 500.000.

Almeno 2.200.000 litri di liquami sono fuoriusciti dalle reti fognarie danneggiate dai bombardamenti. (fonte:OCHA).

Cibo e nutrizione

Circa il 91% della popolazione di Gaza (1.275.300 persone, di cui 714.168 bambini) dipende per il sostentamento quotidiano dagli aiuti umanitari. (fonte: OCHA).

Circa 30.000 neonati — i tre quarti dei bambini di Gaza sotto i sei mesi d’età – non vengono allattati regolarmente, rimanendo esposti ad un elevato rischio di malnutrizione e di infezioni, a causa dei preparati sostitutivi del latte materno liofilizzati in acqua contaminata. (fonte: UNICEF).

A Gaza, un bambino ha una probabilità di morire di stenti cinque volte superiore che in popolazioni normalmente nutrite. (fonte: UNICEF).

Praticamente la totalità dei bambini sotto i due anni a Gaza è anemica. (fonte: UNICEF).


Ultimi interventi di Islamic Relief

27 Gennaio 2009

Distribuzione di pacchi cibo, utensili da cucina, kit per l’igiene personale e coperte di lana per 160 famiglie nell’area di Samouni a sud est di Gaza City. Questa zona è stata particolarmente colpita dai bombardamenti.

28 Gennaio 2009

Distribuzione di pacchi cibo, utensili da cucina, kit per l’igiene personale e coperte di lana per 250 famiglie nelle aree di Jabalia, Dardona, Dar Assalam e Abed Rabuh Farm. Queste zone hanno riportato seri danni alle infrastrutture ed alle abitazioni.

Distribuzione di pacchi cibo, utensili da cucina, kit per l’igiene personale e coperte di lana per 60 famiglie nelle aree di Toffah, Jabal El-Rayes, Jabal El-Kashif.

Due camion carichi di medicinali e materiale medico-sanitario provenienti dalla Cisgiordania sono entrati nella Striscia di Gaza attraverso il valico di Kerem Shalom.

29 Gennaio 2009

Due camion carichi di medicinali e materiale medico-sanitario sono stati inviata a Gaza dai magazzini del Ministero della Salute.

Media e pubbliche relazioni

Un fotografo ed un giornalista sono arrivati a Gaza il 27 Gennaio e hanno visitato la Striscia accompagnati da un addetto alle pubbliche relazioni. Sono stati in molte aree distrutte dai bombardamenti, incluso l’ospedale Al Shifa’ e il Centro arti artificiali di Gaza. In seguito hanno visitato Rafah.

Una delegazione di Red Crescent Indonesia ha visitato l’ufficio di Islamic Relief a Gaza e ha mostrato interesse in una collaborazione, in particolare in ambito sanitario.

Lo staff di Red Crescent si è informato sulle numerose attività e progetti di IR in Palestina per valutare opportunità di cooperazione nel prossimo futuro.

Uno psicologo da Red Crescent Qatar ha visitato IR PAL per accertarsi sulle condizioni psichiche del team che ha operato nei giorni del conflitto.

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Crisi nella Striscia di Gaza

lunedì 26 gennaio 2009


PALESTINA-GAZA: distribuzione di beni di prima necessità alle famiglie di sfollati

Situazione Umanitaria

Islamic Relief e le altre Organizzazioni presenti nei Territori Occupati continuano a soccorrere i feriti ed i bisognosi: al 19 Gennaio, il Ministero della Salute palestinese stimava le vittime del conflitto in 1.314 persone, di cui 412 bambini e 110 donne; i feriti in 5.300, di cui 1855 bambini e 795 donne. Il numero di uomini feriti o morti tra la popolazione civile palestinese non è stimabile.

Rifugio e sfollamenti

Migliaia di rifugiati interni alla Striscia stanno in questi giorni facendo ritorno alle proprie abitazioni; coloro le cui case sono totalmente o parzialmente distrutte usufruiscono di tende come riparo.

Molte famiglie si trovano ancora ospiti da parenti o amici, mentre altre hanno affittato degli appartamenti. Si tratta comunque di una minoranza, in quanto gli affitti a Gaza sono piuttosto cari, e sono centinaia le famiglie indigenti che non possono permettersi di sostenere tali costi.

Islamic Relief e i suoi collaboratori hanno completato i sopralluoghi e le operazioni di valutazione dei danni subiti dalle abitazioni. Quanto ne è scaturito è riportato qui di seguito: delle 61 località censite tra il 22 e il 25 Gennaio, i dati pervenuti riguardano solo 48 di esse, dunque vi sono ancora molti dati mancanti per effettuare una valutazione definitiva.

In ogni caso, sono state rilevate cinque differenti categorie di danni:

Cat. 1 – Nessun danno.


Cat. 2 – Danni alle finestre, riparabili.


Cat. 3 – Danni di media entità; buchi nelle pareti, stanze bruciate, spazi abitabili danneggiati ma con possibilità di ripararli.


Cat. 4 – Danni seri; porzioni di abitazioni crollate, numerosi fori nelle pareti, danni agli spazi abitabili, in ogni caso riparabili.


Cat. 5 – Abitazioni completamente distrutte, necessitano di ricostruzione integrale.

Ecco come le 142.733 abitazioni censite rientrano nelle varie categorie:

Cat 1 - 109.929 77.0% del totale non ha riportato danni.

Cat 2 - 18.533 13.0% ha riportato danni lievi.

Cat 3 - 5.858 4.1% ha riportato danni di media entità.

Cat 4 - 4.734 3.3% ha riportato danni gravi.

Cat 5 - 3.679 2.6% sono le abitazioni distrutte.

I costi di riparazione sono stimati in 1.500 $ per le abitazioni che rientrano nella categoria 2, 4.000$ per la categoria 3, 10.000$ per la categoria 4.

Il sondaggio ha inoltre riportato che nelle 48 località esaminate, 10.847 famiglie (64.023 persone) sono ancora ospiti da parenti, mentre 45.843 vivono ancora in centri di accoglienza o campi profughi.

Sanità

Gli ospedali sono tornati alla normale operatività, e continuano ad ospitare i numerosi feriti ancora degenti.

Gran parte dei lavori di riparazione e restauro all’Ospedale Al Quds di Gaza City, bombardato lo scorso 15 Gennaio, sono stati completati. La struttura funziona ora regolarmente.

Laboratori di analisi e studi dentistici stanno tornando in attività.

Tutti i 18 centri di assistenza sanitaria dell’UNRWA hanno riaperto dal 20 Gennaio e sono tornati operativi.

Acqua e reti idriche

Un’indagine di valutazione dei danni riportati dalle reti idriche lungo la Striscia, ha stimato che quattro pozzi sono stati completamente distrutti a Beit Hanun, Gaza e Jabalia. Altri hanno riportato ingenti danni nella regione di Khan Younis.

Rifornimenti urgenti sono necessari per tubature, cemento, pompe, generatori, alluminio.

La rete di irrigazione di Ash Sheikh ‘Ijleen, che irriga i campi di un’area agricola abitata da 400.000 persone, è stata messa fuori uso in seguito ad un bombardamento nella seconda settimana di guerra, e necessita di un intervento urgente.

Secondo il Ministero della Salute, un quinto della popolazione di Gaza ancora non ha accesso ad acqua potabile.

Cibo

La popolazione di Gaza continua ad incontrare difficoltà nell’approvvigionamento alimentare, a causa della scarsità di viveri e dei prezzi eccessivamente elevati. La scarsità di denaro liquido e la distruzione dei raccolti hanno inoltre causato una grave penuria di alimenti altamente nutritivi.

Istruzione

Il secondo semestre scolastico, che sarebbe dovuto iniziare il 17 Gennaio, è stato sospeso a causa delle operazioni militari, a danno di oltre 440.000 studenti.

Tuttavia, tutte le scuole gestite dall’UNRWA hanno riaperto il 24 Gennaio, permettendo a circa la metà dei bambini costretti ad interrompere le lezioni dal 27 Dicembre scorso, di tornare sui banchi.

Elettricità e carburante

Il 40% della popolazione non ha ancora accesso alla corrente elettrica, il restante 60% la riceve solo ad intermittenza. Nel nord della Striscia l’elettricità è disponibile per sei ore al giorno. Priorità estrema rimangono i rifornimenti di pezzi di ricambio per attrezzature ed apparecchi danneggiati.

Accesso alla Striscia di Gaza e viabilità interna

Il valico di Erez avrebbe dovuto aprire il 23 Gennaio per la stampa estera. Finora, un esiguo numero di persone, tra operatori umanitari, sanitari e giornalisti hanno potuto valicare il confine passando da Erez. Non è ancora chiaro se l’accesso alle ONG sia regolarmente consentito oppure no.

Con la fine delle ostilità, numerose richieste sono state ricevute da Islamic Relief Worldwide dai propri partners per visitare la Striscia di Gaza. Attualmente IR PAL, che di norma ha sempre concesso visite, ha stabilito in merito quanto segue:

i cittadini stranieri che desiderano entrare a Gaza devono far richiesta all’Ambasciata del Cairo ed entrare attraverso il valico di Rafah;

i cittadini egiziani devono fra richiesta alle entità governative locali;

per i i cittadini stranieri è anche possibile far richiesta all’Ambasciata israeliana per ottenere il permesso di entrare in Gaza via Israele.

IR PAL è oltremodo lieta di accogliere i parnters di IRW in visita, il cui contributo è stato così determinante nella riuscita della campagna di soccorso umanitario, purché però accedano alla Striscia con mezzi legali.

Media

Al Jazeera sta realizzando reportages sulle condizioni di povertà in cui versa la popolazione di Gaza, nonché sull’intervento di Islamic Relief, che saranno trasmessi nei prossimi giorni. L’autore dei reportages è il giornalista Sami Al Haj.

Un canale televisivo francese ha ripreso le operazioni di distribuzione di pacchi cibo e ha realizzato un documentario sull’intervento umanitario di IsIalmic Relief in Palestina.

L’intervento di Islamic Relief

La tabella sottostante riassume le operazioni di IR:

Intervento

Spesa ($)

Cibo

1.000.000

Generi non alimentari

350.000

Sanità (medicine, articoli medico-sanitari)

1.500.000

Cibo per ospedali

150.000

Islamic Relief Palestina ha assunto tra i propri operatori: uno psicologo, un ingegnere civile (per seguire un progetto sulla bonifica delle reti idriche della durata di 6 mesi), un fotografo, un operatore esperto di soccorso d’emergenza, un contabile.

Nella giornata di oggi, 26 Gennaio, IR PAL ha ricevuto due camion contenenti articoli medici, di cui uno proveniente dal West Bank.


Prossimi interventi nei due mesi a venire:

Intervento

Spesa ($)

Cibo

1,500,000

Sanità

500,000

Supporto psicologico
(per bambini e famiglie)

200,000

Demolizione detriti e macerie

300,000

Restauro abitazioni

50,000

Cibo per ospedali

50,000

Altro (imprevisti)

200,000

Fonti

Squadra di soccorso di IR PAL

OCHA – Ufficio delle Nazioni Unite per la Coordinazione degli Affari Umanitari.

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Crisi nella Striscia di Gaza

giovedì 22 gennaio 2009


Mi hanno detto che se ne sono andati – ha detto Rijadh Shahadeh, riferendosi agli Israeliani. Torno per vedere come potrò ricominciare. Non so cosa sia successo alla mia casa… Torno con il cuore pieno di paura, perché non so se l’area è sicura, ma non ho altra possibilità

Ultimi avvenimenti

Generali
Il cessate il fuoco unilaterale Israeliano a Gaza è avvenuto veramente domenica mattina presto, e seguito da Hamas nel pomeriggio; all’inizio per una settimana, dando ad Israele il tempo di ritirare gli eserciti dalla Striscia di Gaza.
Dopo il cessate il fuoco di domenica, sono stati ritrovati 95 corpi sotto le macerie, lungo tutta la Striscia. Il Ministero della Salute palestinese stima al 18 Gennaio 1.300 morti, dei quali più di 370 sono bambini, e 85 donne. Il numero dei feriti è circa 5.300, dei quali oltre 1.750 sono bambini e 740 sono donne. Si ritiene che 400 o 500 feriti siano in condizioni estremamente critiche.
Quindici membri dello staff, oggi hanno raggiunto il gruppo di Islamic Relief, ed è stato pianificato che tutte le squadre di soccorso da Gaza e dal nord della Striscia arriveranno domani, 19 Gennaio.


La vita a Gaza
Dentro Gaza il movimento ha iniziato lentamente a riprendere, e alcuni profughi sono potuti tornare a vedere cosa fosse rimasto delle loro case abbandonate, soprattutto a nord di Gaza. Nonostante che alcuni negozi abbiano iniziato a riaprire, vendendo cibo ed altri generi di prima necessità, rifornimenti essenziali come viveri, gas per cucinare, acqua e combustibile rimangono scarsamente reperibili.
L’accesso tra la regione nord ed il sud di Gaza resta alquanto difficile, ma rifornimenti medici e cibo riescono a valicare il confine ed entrare in Gaza attraverso i punti di passaggio di Rafah e Karim, in cui vige una situazione di calma e pace relative.


Sanità
Secondo il Ministero della Salute palestinese, le vittime dall’inizio del conflitto tra ilpersonale medico sarebbero 13, e 22 i feriti. Inoltre, 16 ambulanze e 16 attrezzature mediche sono state danneggiate da bombardamenti, direttamente o indirettamente, sin dal 27 Dicembre 2008.
Il 16 Gennaio, Max Gaylard, Coordinatore umanitario delle Nazioni Unite per i Territori Occupati palestinesi ha affermato che “la situazione degli ospedali, del personale medico e dei feriti a Gaza è allarmante e in fase di deterioramento”.
In seguito al cessate il fuoco, il numero delle nuove vittime negli ospedali ha iniziato lentamente a decrescere, ma l’emergenza rifornimenti medici è ancora critica e le esigenze degli ospedali non sono ancora state soddisfatte.
A causa del comprensibile focolaio per l’emergenza traumi, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (WHO) è preoccupata per il trattamento dei malati con patologie croniche, nonché per la salute pubblica a Gaza. Il controllo della qualità dell’acqua non è stato ancora effettuato, dal momento che il laboratorio centrale per la salute pubblica è chiuso dal 3 Gennaio scorso, essendo situato in un luogo troppo vicino agli scontri.
Ad oggi, 24 medici sono entrati a Gaza via Rafah per raggiungere gli ospedali.


Rifugiati
La stima del numero totale di rifugiati interni di Gaza non è disponibile, in quanto la maggior parte dei profughi è in ospedale, da parenti o amici. Il 15 Gennaio, l’UNRWA (United Nation Relief and Work Agency) ha aperto otto nuovi centri d’accoglienza per alloggiare i 5000 nuoviprofughi degli ultimi giorni.
Al momento, 49 rifugi d’emergenza ospitano oltre 45.00 persone, tra cui più di 25.000 bambini. I centri di accoglienza sono sovraffollati, poiché si ritiene che il numero di persone ospitate da ciascun rifugio sia più di 1000, contro i 500 posti originariamente stabiliti dall’UNRWA.


Acqua e misure sanitarie
All’incirca mezzo milione di palestinesi nella Striscia di Gaza non ha accesso all’acqua corrente; anche il CMWU, l’azienda di servizio per l’acqua a Gaza, non dispone più di riserve idriche.


Cibo
Per coloro che possono permettersi di acquistarli a prezzi maggiorati, alcuni generi alimentari sono tornati ad essere reperibili sul mercato locale.


Elettricità
Il servizio pubblico di fornitura elettrica ha iniziato a migliorare leggermente, ma la maggior parte delle abitazioni non ha ancora accesso alla corrente, a causa degli ingenti danni subiti dalla rete. Mentre alla popolazione di Gaza il Governo ha ridotto la fornitura dal 15 Gennaio, la popolazione nell’area centrale di Khan Younis fruisce di un servizio pressoché regolare.


Denaro e liquidità Rispetto a qualche giorno fa, vi sono meno impedimenti neitrasferimenti di denaro tra le banche di Gaza e quelle della Cisgiordania. Quest’oggi sono stati liquidati i salari e le indennità ai dipendenti amministrativi statali.

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Crisi nella Striscia di Gaza

giovedì 15 gennaio 2009


PALESTINA/GAZA: Un padre piange dalla disperazione e porta in braccio il figlio morto durante i pesanti bombardamenti israeliani

Gaza Richiede Aiuti

“Quel che ho visto oggi è stato scioccante. E’ inaccettabile vedere così tante persone ferite. Le loro vite devono essere assolutamente salvate, e l’incolumità di chi si prende cura di loro garantita”. Jakob Kellenberger, Presidente della Commissione Internazionale della Croce Rossa

Ultimi sviluppi

- La situazione, nelle ultime ore, ha continuato a deteriorarsi. Durante la notte del 14 Gennaio, le forze militari israeliane hanno circondato l’area di Tel Al-Hawa, e i carri armati si sono avvicinati ancor più al cuore di Gaza City ed ai quartier generali delle Nazioni Unite.

- Le ultime notti, per i cittadini di Gaza sono trascorse sotto le incursioni dell’artiglieria pesante, che ha attaccato da terra, dal cielo e dal mare. Tutta la popolazione è sotto shock, dopo aver visto il cielo coperto dal denso fumo nero che si sprigionava nell’aria a causa delle numerose abitazioni che bruciavano a Tel Al-Hawa.

- I superstiti dei roghi, nella mattina del 15 Gennaio, hanno abbandonato quel che rimaneva delle loro case per riparare in luoghi più sicuri. Per molte persone, si è trattato del terzo o quarto trasferimento.

- Tutti i campi profughi dell’UNRWA (United Nation Relief and Work’s Agency) sono al limite della loro capacità e non possono accettare nuovi ingressi.

- L’esercito israeliano ha bombardato diversi edifici delle Nazioni Unite, tra cui quelli che ospitano i mezzi di informazione. Un portavoce dell’UNRWA ha confermato che le bombe in uso all’esercito israeliano, che stanno abbattendo edifici, ferendo civili e mietendo vittime a centinaia, contengono sostanze chimiche controverse, tra cui il fosforo bianco.

- Il numero delle vittime cresce drammaticamente di ora in ora; al 15 Gennaio i morti accertati sono 1.054, tra cui 330 bambini, 95 donne e 12 medici.

- I feriti sono oltre 6.000.

Il numero di sfollati che ha trovato rifugio presso famiglie ospitanti rimane sconosciuto, ma si stima che siano decine di migliaia di persone. Secondo il Centro Al Mezan per i diritti umani, potrebbero essere 80-90.000, di cui 50.000 sarebbero bambini. Per far fronte alla domanda crescente, l’UNRWA ha aperto quattro nuovi centri di accoglienza per i rifugiati a Gaza City, Jabalia e Deir al Balah lo scorso 10 Gennaio, ma sono già sovraffollati.

- WHO e il Ministero della Salute palestinese hanno richiestoche tutti gli acquisti di materiale medico-sanitario siano coordinati tra gli acquirenti, onde evitare duplicazioni inutili e sprecare così risorse preziose. Inoltre, tutti i farmaci devono avere una scadenza non inferiore a due anni e devono esserne chiaramente specificate proprietà e modalità d’uso.

- Oxfam International ha riferito che è ormai materialmente impossibile circolare all’interno della Striscia di Gaza, anche durante la tregua giornaliera di tre ore.

- Per quanto concerne gli aiuti alimentari, attualmente l’UNRWA Un operatore di islamic Relief Palestina distribuisce beni di prima necessitàraggiunge 20.000 persone al giorno, con razioni che soddisfano, però, soltanto il 60% del fabbisogno.

- La penuria di viveri (inclusi gli alimenti di base quali riso, farina, olio, carne, pesce e latte) e di gas per cucinare sui mercati locali provoca un impennata nei prezzi di quel poco che si riesce ancora a reperire. Il mercato resta alquanto segmentato, e gli alimenti freschi non possono essere trasportati da sud a nord di Gaza.

- La maggior parte dei mulini e delle panetterie diGaza ha chiuso, e ormai anche il pane è divenuto un alimento raro. Delle 47 panetterie in attività prima della ripresa del conflitto, ne rimangono aperte solo 9, che non riescono a produrre abbastanza pane da incontrare la domanda della popolazione.

- Gli aiuti alimentari richiedono priorità assoluta ma, a causa della penuria di cibo fresco, occorre fornire razioni cosiddette RTE – “Ready to Eat“ (Pronte da mangiare), affiancando cibo fresco solo in via complementare, ove e quando disponibile.

Attenzione particolare va dedicata all’alimentazione di bambini, neonati e donne in allattamento; occorre fornir loro cibi altamente nutrienti ed energetici.

Il contributo finanziario rimane la via di sostegno preferibile, quando le condizioni di mercato e di sicurezza lo consentano.


Ultime attività di Islamic Relief

IR PAL distribuirà nelle prossime ore 1.500 pacchi cibo nella Striscia centrale, nelle regioni di Khan Younis e di Rafah. Ogni pacco cibo conterrà:

1) 3 scatole di carne da 200 grammi ciascuna,
2) 1 scatola di ceci da 380 grammi,
3) 2 scatole di fagioli da 400 grammi ciascuna,
4) 1 scatola di Halawa da 750 grammi,
5) 1 barattolo di marmellata da 850grammi,
6) 2 scatole di tonno da 120gm cadauna.

Inoltre, ogni pacco conterrà circa 3,5 kg di pane.

Un nuovo centro di accoglienza è stato adibito presso la scuola Abu Asi nel Beach Camp; il 15 Gennaio IR PAL ha distribuito cibo ed acqua a tutti I rifugiati. Nella giornata di venerdì 16 è prevista la distribuzione di coperte di lana.

Altre razioni di cibo sono state distribuite tramite ONG locali ai rifugiati di Rafah, per un totale di 1.000 pacchi.

Gli ospedali della Striscia sono stati riforniti di cibo in scatola dall’HERF Fund delle Nazioni Unite, per un costo complessivo di 37.017,11 dollari. Agli ospedali ed ai laboratori sono stati consegnati anche medicinali e apparecchi medici, secondo quanto riportato nella tabella sottostante:

#

Articolo

Qtà

Costo totale ($)

Marca

1

Fasce addominali 20*30 cm

50,000

49,450.00

ZMS

3

Forcipi 16mm

50

700.00

PROFESSIONAL

5

Forcipi arteriali incurvati 14mm

100

1,200.00

PROFESSIONAL

6

Forcipi arteriali incurvati 16mm

100

1,200.00

PROFESSIONAL

7

Forcipi arteriali 16mm

100

1,200.00

PROFESSIONAL

9

Cemento per gessi

10

350.00

BIOMEDICAL

10

Cannule misura 18

8,000

1,464.00

BIOMED

11

Cannule misura 20

300

54.90

BIOMED

12

Cannule misura 22

300

54.90

BIOMED

13

Cannule misura 24

10

2.16

BIOMED

14

Chest Bottle

500

7,000.00

ROMSON

19

Chromic Liver Blunt

50

2,250.00

FORTUNE

25

Tubo endo tracheale misura 5.5

50

27.00

MEHECO

26

Tubo endo tracheale misura 6

50

27.00

MEHECO

28

Tubo endo tracheale misura 8.5

30

16.20

MEHECO

29

Tubo endo tracheale misura 7

300

162.00

MEHECO

30

Tubo endo tracheale misura 7.5

300

162.00

MEHECO

31

Tubo endo tracheale misura 8

200

108.00

MEHECO

35

Drenaggi

100

400.00

ROMSON

36

Drenaggi

1,000

4,000.00

ROMSON

37

Umidificatori

250

540.00

SALTER

38

Set I.V.

20,000

3,376.00

MEHECO

46

Bisturi manuali mis.3

50

350.00

PROFESSIONAL

47

Bisturi manuali mis.4

20

140.00

PROFESSIONAL

48

Bisturi manuali mis.7

50

350.00

PROFESSIONAL

50

Forcipi 14mm

100

1,000.00

PROFESSIONAL

52

Forbici chirurgiche curve 16mm

100

1,000.00

PROFESSIONAL

53

Forbici chirurgiche curve 14mm

100

1,000.00

PROFESSIONAL

59

Tubi nasali mis. 16

200

36.00

MEHECO

60

Tubi nasali mis 18

200

36.00

MEHECO

61

Aghi chirurgici

100

2,000.00

PROFESSIONAL

62

Filo di Nylon

300

2,400.00

FORTUNE

63

Aghi 2/0

500

4,000.00

FORTUNE

64

Aghi 3/0

200

1,600.00

FORTUNE

65

Maschere facciali ossigeno con connessione (per adulti)

2,500

412.50

MEHECO

71

Garze

20,000

1,960.00

ZMS

75

Filo chirurigco

100

800.00

FORTUNE

76

Filo chirurigco 2/0

300

2,400.00

FORTUNE

77

Filo chirurigco 3/0

300

2,400.00

FORTUNE

78

Filo chirurigco 4/0

300

2,400.00

FORTUNE

79

Cucitrici

1,000

5,000.00

TOHAMED

80

Guanti sterile misura 7

5,000

950.00

HOMED

81

Guanti sterile misura 7.5

5,002

950.38

HOMED

82

Guanti sterile misura 8

5,001

950.19

HOMED

83

Stop cock 3 modalità

10,000

1,600.00

biomed

92

Guanti chirurgici 7.5

10,000

1,900.00

HOMED

93

Guanti chirurgici 8

10,000

1,900.00

HOMED

97

Cuff per tracheotomia mis. 7

200

1,400.00

HOMED

98

Cuff per tracheotomia mis .7.5

200

1,400.00

HOMED

99

Cuff per tracheotomia mis 7.8

200

1,400.00

HOMED

103

Vicryle 2/0 rounded

300

5,400.00

FORTUNE

104

Vicryle 3/0 rounded

300

5,400.00

FORTUNE

105

Vicryle 4/0 rounded

300

5,400.00

FORTUNE

TOTALE

131,679.23

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