EMERGENZA UMANITARIA A GAZA

domenica 27 gennaio 2008

APPELLO URGENTE PER IL POPOLO PALESTINESE

Breve riassunto delle attività svolte finora dall’ufficio di Islamic Relief in Palestina.


Il 22 gennaio, medicine per un valore di 20.000 sono state distribuite presso gli ospedali di Gaza appena resesi disponibili sul mercato locale.


Il 23 gennaio, cibo per 20.000 dollari - dei 600.000 che si prevede di destinare all’offerta di viveri – sono stati distribuiti alle famiglie più bisognose. Le provviste di cibo ed altri beni sono state acquistate da IR PAL come illustrato nella tabella sottostante.

Cibo

#

Genere alimentare

Quantità (tonnellate)

1

Riso

500

2

Zucchero

500

3

Fagioli

150

4

Fagioli bianchi

150

5

Lenticchie

150

6

Olio di semi
(5ltr. per bottiglia)

50.000 bottiglie

7

Pomodori pelati
(600g or 1kg)

150.000 latte

Altri articoli

#

Genere

Quantità

1

Coperte

15.000

2

Utensili da cucina

500

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EMERGENZA UMANITARIA A GAZA

lunedì 21 gennaio 2008

APPELLO URGENTE PER IL POPOLO PALESTINESE

Le forze militari israeliane negli ultimi 10 giorni hanno intensificato gli attacchi contro la Striscia di Gaza, uccidendo dozzine di civili palestinesi. Uno degli ultimi attacchi si è verificato il 18 gennaio scorso, quando una granata lanciata da un aereo israeliano si è abbattuta su un edificio governativo palestinese nelle cui vicinanze si stava svolgendo un banchetto nuziale, uccidendo una donna e ferendo diverse altre persone.


Gli aiuti umanitari di Islamic Relief per GazaLa situazione a Gaza negli ultimi 10 giorni

35 palestinesi sono stati uccisi dalle forze israeliane nella Striscia di Gaza, tra cui 2 fratelli, un bambino ed un uomo anziano;

17 persone sono state uccise durante un raid israeliano nella zona orientale di Gaza;

108 sono i bambini, donne e anziani palestinesi rimasti feriti durante le incursioni;

le incursioni israeliane nei Territori Palestinesi sono state 3;

decine sono i campi coltivati rasi al suolo;

dall’inizio del 2008, le forze israeliane hanno arrestato 147 palestinesi nella Striscia di Gaza e in Cisgiordania;

l’assedio israeliano dei Territori Palestinesi continua ad essere imposto con ogni genere di violenza, impedendo ogni tentativo di accesso per portare aiuti umanitari;

la Striscia di Gaza rimane completamente isolata dal mondo esterno e la crisi umanitaria si sta aggravando di giorno in giorno;

Israele ha impedito l’ingresso di carburante a Gaza.

Gli aiuti umanitari di Islamic Relief per GazaDall’inizio dell’assedio

in 6 mesi Gaza si è ritrovata con tutti i passaggi e i confini sbarrati;

la povertà è aumentata considerevolmente, e oggi tocca l’80% della popolazione palestinese;

sono oltre 70 i malati deceduti a causa della negazione da parte di Israele del permesso di oltrepassare il confine perricevere cure mediche fuori Gaza;

470 malati terminali di cancro hanno molte probabilità di non riuscire a sopravvivere;

97 sono i diversi medicinali di cui si stanno esaurendo le scorte;

107 sono i tipi di farmaci già esauriti;

160.000 persone hanno perso il lavoro;

370 milioni di dollari è il costo complessivo dei progetti di ricostruzione in divenire;

le perdite accusate dal settore industriale sono quantificabili in 120 milioni di dollari;

l’attività del 65% dei negozi e delle attività commerciali è diminuita sensibilmente, quando non esaurita;

rispetto al passato, in cui almeno 300 tir carichi di viveri potevano entrare in Gaza, oggi a nessuno di essi è più consentito l’accesso nella Striscia;

570.000 laboratori di falegnameria sono stati chiusi;

la perdita economica del settore della lavorazione del legno ammonta a 58 milioni di dollari;

il 100% delle industrie tessili ha cessato ogni attività;

67.000 sono gli operai rimasti disoccupati.

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EMERGENZA UMANITARIA A GAZA

RIEPILOGO DEGLI ULTIMI AVVENIMENTI

IMG_0008Le forze militari israeliane hanno occupato la Striscia di Gaza, uno dei territori a più alta densità di popolazione al mondo, verso la metà dello scorso gennaio. Le Autorità hanno recentemente reso noto che le riserve d’acqua si stanno esaurendo e che il carburante rimanente non è sufficiente a far funzionare le centrali idriche, con il rischio di lasciare il 40-50% della popolazione di Gaza senza accesso ad acqua corrente. La scarsità d’acqua e carburante mette a repentaglio anche la semina dei campi. Con i principali valichi d’ingresso in Gaza chiusi da tempo, nella Striscia riescono ad entrare appena i pacchi cibo delle Organizzazioni umanitarie (la temporanea riapertura del confine con l’Egitto ha procurato solo un effimero sollievo). Ad oggi, ormai l’80% della popolazione sopravvive soltanto grazie agli aiuti umanitari. Il 3 marzo scorso, le forze militari israeliane hanno attaccato da nord della Striscia, lasciando diverse centinaia di feriti e 130 morti, oltre alle innumerevoli abitazioni ed infrastrutture danneggiate.


LA RISPOSTA DI ISLAMIC RELIEF

Il 22 gennaio scorso, Islamic Relief ha lanciato un appello per raccogliere 5 milioni di sterline da destinare a Gaza, cui ne sono seguiti altri poco dopo, al fine di incrementare la raccolta fondi in risposta ad un ulteriore IMG_0094e rapido deterioramento della situazione. Tra i numerosi donatori che finora hanno raccolto questo appello, ricordiamo: OFID (tramite Islamic Relief Svizzera), Islamic Relief Germania, Islamic Relief USA, IslamicRelief Regno Unito, International Islamic Charitable Organization (IICO), International Investor (Kuwait), Qatar Red Crescent, Charitable Society for Social Welfare (CSSW), Arab Medical Union (AMU).

Segue un riassunto delle attività di recente portate a termine da Islamic Relief Palestina (IR PAL), per un valore di 1.45 milioni di dollari, spesi con l‘unico scopo di alleviare le sofferenze del popolo Palestinese. I settori d’intervento sono stati: cibo e nutrizione, salute, riparo, agricoltura, sostegno psicologico. I beneficiari sono stati oltre 500.000, in special modo famiglie direttamente colpite dalle ultime incursioni militari, bambini, malati, ospedali e centri di primo soccorso, contadini e le persone più povere e bisognose.

Cibo

Tra il 5 e il 6 marzo scorso, 20.000 pacchi cibo sono stati distribuiti alle famiglie indigenti in tutti i cinque governatorati della Striscia di Gaza. I destinatari degli aiuti umanitari erano stati precedentemente selezionati in collaborazione con Organizzazioni attive sul territorio presso la Comunità locale. Ogni pacco conteneva viveri secondo quanto illustrato nella tabella sottostante.

Alimento

Unità

Quantità

Riso della migliore qualità

1 Sacco

10 Kg

Zucchero

1 Sacco

10 Kg

Fagioli

1 Sacco

3 Kg

Fagioli bianchi

1 Sacco

3 Kg

Ceci

1 Sacco

1.5 Kg

Lenticchie

1 Sacco

1.5 Kg

Olio di semi

1 Bottiglia

3 Ltr

Polpa di pomodoro

Latta da 580gm

3

Timo

1 Sacchetto

0.5 Kg

Carne in scatola

Lattina

1

Di seguito illustriamo la distribuzione geografica dei beneficiari degli aiuti umanitari:

Governorato

N. di beneficiari

Nord di Gaza

3,581

Gaza

5,049

Area centrale

3,756

Khan Younis

4,064

Rafah

3,550

Total

20,000

Salute e Sanità

IMG_0004Farmaci urgenti
Alcuni membri dello staff di IR PAL hanno visitato gli stock di farmaci del Ministero della Salute, riscontrando la mancanza pressoché totale della maggior parte di essi, soprattutto dei farmaci destinati ai reparti oftalmico e maternità. IR PAL ha dunque provveduto a rifornire cliniche ed ospedali con centinaia di farmaci la cui necessità era più urgente. Nell’appendice i dettagli della distribuzione.

Apparecchiature mediche urgenti
Un’offerta pubblica era stata annunciata lo scorso 14 febbraio per procurare agli ospedali che ne erano sprovvisti apparecchiature mediche la cui necessità era più urgente. Nei giorni immediatamente seguenti, una commissione tecnica ha valutato l’offerta e ha dato il via all’acquisto. I macchinari saranno disponibili nei prossimi giorni.


Intervento di emergenza in risposta alla crisi di Buriej

Lo scorso 16 febbraio, lo staff di Islamic Relief ha visitato il campo profughi di Buriej per effettuare i rilevamenti del caso dopo che il campo aveva subito un grave attacco militare. Secondo i rilevamenti, 40 abitazioni risultavano completamente distrutte e almeno un centinaio erano rimaste seriamente danneggiate. Il 20 febbraio scorso, IR PAL ha soccorso la famiglie del campo distribuendo alle famiglie, complessivamente:

68 pacchi cibo

42 set di utensili da cucina

41 contenitori d’acqua

210 coperte di lana

84 set per l’igiene personale

Intervento di emergenza in risposta alla crisi di Jabaliya

Islamic Relief è stata una delle prime Organizzazioni ad intervenire in soccorso della popolazione abitante la Striscia di Gaza settentrionale. IR PAL ha effettuato un sopralluogo per rendersi conto delle esigenze della popolazione il giorno stesso in cui la zona era stata attaccata. Sempre lo stesso giorno, IR PAL ha distribuito 128 pacchi cibo e 128 galloni d’acqua alle famiglie che ne necessitavano con maggiore urgenza.

Lo staff di Islamic Relief ha inoltre visitato l’ospedale Al Shifa, il principale di Gaza, per valutare la situazione dei malati, oltre che le condizioni operative della struttura. E’ emersa una grave carenza di apparecchiature e attrezzi medico-sanitari. Oltre a ciò, molti pazienti erano costretti a stare sdraiati per terra a causa della mancanza di posti letto. Prontamente, IR PAL ha organizzato un rifornimento dell’ospedale di tutti gli articoli mancanti nel più breve tempo possible. I dettagli sono inclusi nell’appendice.

Prossimi passi

IR PAL sta proseguendo nel proprio lavoro a sostegno dei più bisognosi in tutta la Striscia di Gaza. Vogliate essere così generosi da permettere ad IR di poter continuare ad aiutare chi sta soffrendo e rendere possibile un miglioramento delle condizioni di vita di questo popolo.


Appendice

Farmaci urgenti

Nome Farmaco

Formato

Unità

Qtà.

Lacrime artificiali in gel

Gocce

Singola

1,000

Brimonidina Tartarata 2 Mg/Ml 5 Ml

Gocce

Singola

100

Cellulosa (Celluspan gocce)

Gocce

Singola

30

Cyclopentolato HCI 1% 15 ml

Gocce

Singola

500

Dinoprostone 3 mg

Tavolette

4 Tavolette

200

Dorzolamide Hl 2% E/D 5 Ml

Gocce

Singola

200

Latonoprost

Gocce

Singola

100

Sod. Hyaluronato 10mg/1m1 1ml

Fiale

Singola

600

Farmaci distribuiti con la collaborazione di IR Egitto

Nome commerciale

Principio attivo

Formato

Data scadenza

Ospedale Al-Shefa'

Ospedale Awda

Rheumarene

Diclofenac sodio100mg

Supposte

-

800

200

Feldoral

Piroxicam 20mg

Fiale

2010

0

1036

Rheumarene

Diclofenac Sodio75 mg

Fiale

2010

2750

250

Ranitak

Ranitidine 150mg

Tavolette

2010

800

0

Rheumarene

Diclofenac Sodio50mg

Tavolette

2011

2500

500

Destrosio

Glucosio 5%

Infuso

2010

1760

260

SodioChloride

Clorato di sodio 500mg

Infuso

2018

800

180

Septazolo

Co-trimoxazole

-

2011

71

0

Claforan

Cefotaxime Sodium 1.0g

Iniezione

2009

490

50

Claforan

Cefotaxim Sodium0.5g

Iniezione

2009

540

0

Claforan

Cefoxaxime Sodium0.25g

Fiale

2009

540

0

Betaderm

Betamethasone

Pomata

2010

800

200

Glycerina

Supopste

2010

890

0

Paramol

Paracetamol500mg

Tavolette

2010

1950

160

Paramol

Paracetamol120mg

Sciroppo

2009

807

0

New-Flotan

Halothane

Liq. da inalare

2010

56

0

Vental

Salbutamel 0.1mg

Liq. da inalare

2010

400

104

Cetal

Paracetamol 500mg

Tavolette

2010

800

200

Dermovete

Clobetasol Propionate

Pomata

2009

2000

200

Adcocetina

Chloramphenicol

Unguento

2009

125

0

Congestal

Chlorphinaramine malate

Tavolette

2010

400

90

Kapron

Tranexamic acid

Fiale

2010

900

100

Daonil

Glibenclamide 5mg

Tavolette

2009

440

0

Apparecchiature ed attrezzi medici urgenti forniti all’ospedale Al Shifa:

Articolo

Qtà.

Ventilatore Siaretron 3000 ICU

1

Ventilatore Portatile Sirio 52

2

Monitor situaz. pazienti MEC 1000

4

Spugnette da laboratorio 45×45

1,260

Macchinario raggi X 35*35

8

Macchinario raggi X 43*35

8

Macchinario raggi X 24*30

8

Macchinario radiografie panoramiche

8

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ONOROFICENZA AL DOTT. EL BANNA

lunedì 14 gennaio 2008

IL DOTT. HANY EL BANNA

RICEVE DALL'UNIVERSITA' DI BIRMINGHAM UNA LAUREA AD HONOREM

Il vice Rettore, Professor M. J. H. Sterling (sinistra) e Pro-Rettore, Mr. W. J. Glover (a destra) con il Dr. Hany El Banna

Il vice Rettore, Professor M. J. H. Sterling (sinistra) e Pro-Rettore, Mr. W. J. Glover (a destra) con il Dr. Hany El Banna

Il fondatore e Presidente di Islamic Relief Dr.Hany al Banna è stato premiato con una laurea ad honorem dell’Università di Birmingham.

Il premio, un riconoscimento al lavoro di supporto ed aiuto internazionale che svolge Islamic Relief è stato consegnato in una cerimonia tenuta all’Università venerdì 14 Dicembre 2007.

Questo premio è una ricompensa per gli sforzi delle persone che stanno provando ad aiutare i poveri ed i bisognosi. È un premio per la gente che soffre. Non deve essere visto come un risultato personale, sto semplicemente ricevendo questo premio in rappresentanza di queste persone” ha detto il Dr. Al Banna al personale di Islamic Relief, aggiungendo che “il suo grande piacere” nel ricevere la laurea ad honorem è di far risaltare il lavoro di Islamic Relief.

"E’ un premio per la gente che soffre. Non dovrebbe essere visto come un risultato personale, sto semplicemente ricevendo questo premio in rappresentanza di queste persone

Al Banna

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Somalia: un grido d’aiuto

venerdì 11 gennaio 2008

AFRICA: Crisi umanitaria in Somalia

Le Nazioni Unite hanno definito la situazione attuale in Somaliacome la peggiore crisi umanitaria in Africa in corso ed ogni giorno che passa la situazione peggiora. Come risultato di oltre 16 anni di instabilità politica, siccità ed inondazioni, circa 2 milioni di persone in Somalia dipendono dagli aiuti umanitari per la loro sopravvivenza mentre conflitti ed instabilità hanno portato ad una povertà diffusa, ad un enorme numero di rifugiati e persone senza casa.

La mancanza di cibo incrementa gli alti livelli di malnutrizione specialmente tra i bambini ed il 43% della popolazione sopravvive con meno di un dollaro al giorno. Islamic Relief ha fornito più di 15 milioni di dollari in medicine e attrezzature mediche e si sta impegnando in numerosissimi progetti che, pur tamponando le emergenze, sappiano anche superarle, per cercare di aiutare la popolazione somala ad emanciparsi gradualmente dagli aiuti internazionali.Crisi umanitaria in Somalia In Somalia Islamic Relief sta lavorando con altre associazioni umanitarie, sperimentando nella pratica quel dialogo inter-religioso tanto evocato a parole, ma che raramente trova degli sbocchi pratici così significativi: i carichi d’aiuto spediti in Somalia in partnership con altre associazioni, hanno aiutato centinaia di migliaia di somali. Il nostro amico Davide Bernocchi, direttore della Caritas Somalia ben testimonia in un articolo sul sito della Caritas l’importante opera di Islamic Relief e di organizzazioni cattoliche insieme: “Con il sostegno di CRS e di Caritas Italiana, agiamo prevalentemente attraverso dei partner che operano nelle aree vicine a Mogadiscio, tra cui Islamic Relief-Soccorso Islamico, e che noi sosteniamo insieme con CAFOD: un bell’esempio di dialogo interreligioso che opera in un contesto in cui succede di norma l’opposto.”

FONTE: Caritas

Islamic Relief in SomaliaIslamic Relief ha avviato la propria attività di soccorso nel Puntland nel maggio 2006. La sede operativa principale è situata nella città di Garowe, tuttavia per meglio raggiungere l’intera comunità somala in tutte le regioni del paese è stato aperto un secondo ufficio nella città di Ba’adweyn, centro nevralgico dell’attività di Islamic Relief. Nella Somalia meridionale la sede di Islamic Relief si trova a Mogadiscio ed è pienamente operativa dai primi del Dicembre 2006.
I progetti che vedono impegnato Islamic Relief in Somalia e nel Puntland sono numerosi, ne riportiamo solo alcuni tra i più significativi.


Progetti


Sanità, acqua ed istruzione
Sono stati implementati numerosi progetti nel campo della sanità, dell’acqua e dell’istruzione, con costruzione di ospedali (Dangorayo, Ba’adweyn, Garowe), pozzi (Ba’adweyn) e di edifici scolastici (Puntland).


Sostegno agli orfani
Il progetto riguarda in particolare l’orfanotrofio femminile di Harfo, gestito da un’organizzazione composta di sole donne, e prevede l’ampliamento dell’Istituto con la costruzione di 3 dormitori, 3 toilettes e lavanderie ed un container per l’acqua sopraelevato. I lavori sono già stati avviati e sono ormai conclusi.
Inoltre IR compie ogni anno due grosse campagne contro la povertà: le campagne di Ramadan e di Qurbani, con distribuzione di cibo per i più poveri. E’ anche attivo il programma di adozione a distanza per gli orfani.


Emergenza dissenteriaEmergenza dissenteria da acqua contaminata
Nel dicembre 2006, nel Puntland si sono verificati numerosi casi di dissenteria, provocata da ingestione di acqua infetta. Un appello a tutte le Organizzazioni umanitarie per tale emergenza è stato lanciato nello stesso periodo dal Ministro della Salute locale, cui hanno risposto numerose Associazioni e ad ognuna è stata assegnata una regione del Puntland in cui intervenire. Ad Islamic Relief è stata assegnata la regione del Mudug. In collaborazione con il Ministero della Salute, sono state adottate alcune misure preventive per evitare il ripresentarsi in futuro di altri casi di dissenteria, o al limite gestirli al meglio. Le regioni e le città interessate sono: Mudug, Galckayo, Ba’adweyn, Harfo, Salah e Semade. I progetti in corso, nello specifico, sono:

addestramento dei giovani delle varie comunità ad effettuare il processo di clorazione dell’acqua, per disinfettarla e ad altre misure per prevenire i casi di dissenteria;

disinfezione con cloro di 10.320 giacimenti e riserve d’acqua, effettuata dai giovani con l’assistenza tecnica dello staff di Islamic Relief.

cure mediche

Emergenze nei campi profughiEmergenze nei campi profughi:
Il campo profughi di Bosaso
Il 16 agosto 2006, un campo profughi di Bosso è stato incendiato; l’intervento di IR per la ricostruzione è statoimmediato e una squadra di soccorso si trovava sul posto già dal giorno seguente, con fondi stanziati per il recupero. IR è intervenuto con rifornimenti di cibo (farina di frumento, zucchero, latte in polvere) ed altri beni (contenitori di plastica e stoviglie) che non fossero stati già donati da altre Organizzazioni, ed ha avuto come beneficiari tutte le 1.100 persone del campo, e non solo le 320 famiglie direttamente colpite dall’incendio.


Emergenza cibo nei campi di Garowe e Megaga

IR ha distribuito pacchi contenenti viveri bastevoli per un mese, sotto forma di riso, farina, zucchero ed olio per cucinare, a 875 famiglie.


IR per l’emergenza inondazione nella Somalia meridionale
Negli ultimi tempi la Somalia, già logorata dalla guerra civile e con gran parte della popolazione che vive sotto la soglia della povertà, ha subito delle gravi inondazioni ed danni sono stati particolarmente rilevanti. Lo staff di IR è prontamente intervenuto distribuendo acqua e cibo.

Valutazioni e sopralluoghi Inondazione in Somalia
Islamic Relief ha effettuato alcuni sopralluoghi per valutare le condizioni di vita di diverse comunità del Puntland, dopo essersi consultata con il Governo dello Stato; la nostra organizzazione ha incontrato i Ministri della Sanità, dell’Istruzione e delle risorse idriche al fine di discutere quali fossero le priorità e le emergenze cui far fronte nel Puntland. Ba’adweyn e Dangorayo sono risultate essere le città maggiormente bisognose di soccorso, e dunque in cima alla lista del programma d’intervento di IR. Le ragioni principali per cui si è ritenuto opportuno dare la precedenza a queste due comunità risiedono principalmente in questo:

elevata presenza tra la comunità di individui estremamente emarginati;

le due città sono state raggiunte dall’operato di soccorso delle altre ONG solo marginalmente;

ospitano numerosi rifugiati;

è stato lo stesso Governo del Puntland a consigliarlo caldamente.

A causa dei recenti conflitti in Somalia, migliaia di persone hanno dovuto abbandonare le proprie case e fuggire in altre regioni del Paese, in cerca di rifugio e di una maggiore sicurezza. Gran parte di essi si è rifugiata nella città di Galkayo, nel Puntland. IR ha partecipato con altre 8 ONG al sopralluogo nei campi rifugiati di Galkayo e dintorni, effettuando un censimento delle famiglie che li abitano: complessivamente, tra le famiglie rifugiate nelle strutture d’accoglienza a nord della città (3.331) e quelle a sud (1.235), le famiglie di rifugiati sono 4.566.
Nella Somalia meridionale, un sopralluogo è stato effettuato nella città di Bal’ad e dintorni, circa 40 km a nord di Mogadiscio. Oltre 2.000 famiglie sono state giudicate “urgentemente bisognose di aiuto” e 500 di queste hanno già ricevuto acqua e cibo. Ad ogni famiglia sono stati consegnati 10 kg di riso, 10 kg di zucchero, 10 kg di farina, 6 kg di datteri e 3 litri di olio per cucinare. L’arrivo dei soccorsi umanitari è stato accolto con gioia e calore dalla comunità.
Collaborazione e incontri con i partners
IR sta collaborando con altre ONG e il Ministero della salute del Puntland per far fronte all’emergenza da dissenteria da acqua contaminata e tener sotto controllo l’evoluzione della stessa.
IR incontra periodicamente il Ministro ed il Vice Ministro per i progetti e la cooperazione umanitaria al fine di aggiornarli sull’evoluzione del proprio operato nella regione, che peraltro è molto apprezzato, e sui programmi che intende perseguire nell’immediato futuro.
IR ha anche incontrato il Presidente del Puntland, per metterlo a parte della propria attività e dai risultati da essa ottenuti. L’operato di IR è stato elogiato dal Presidente e dalle comunità in cui essa è intervenuta.

Appello urgente per il popolo somalo - Associazione umanitaria Islamic Relief Italia

APPELLO URGENTE


Islamic Relief ha lanciato un appello urgente per 2 milioni di dollari per portare soccorso a 30.000 personenelPuntland e 90.000 nel sud della Somalia. La maggior parte dei rifugiati si sono stabiliti attorno alla città di Galkayo nel Puntland. I membri dello staff di Islamic Relief riportano che le risorse a Galkayo sono limitate ed i profughi già in città e quelli che stanno arrivando hanno poco o nessun accesso a strutture sanitarie di base e non hanno un luogo dove dormire. Il popolo somalo sta lanciando un grido d’aiuto, non lasciamolo solo.

Fai una DONAZIONE per la Somalia

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EMERGENZA UMANITARIA A GAZA

giovedì 10 gennaio 2008

APPELLO URGENTE PER IL POPOLO PALESTINESE

Tutte le agenzie internazionali e le Nazioni Unite riportano che Gaza sta vivendo il PEGGIORE disastro umanitario mai accaduto da decine di anni e ci si aspetta una terribile catastrofe umanitaria

SITUAZIONE UMANITARIA TRAGICA NELLA STRISCIA DI GAZA

Perdurano la scarsità di cibo, il declino dell’economia, il deterioramento delle condizioni socio-economiche; la sopravvivenza del bestiame è seriamente a rischio, la qualità dei servizi sanitari è scadente e in continuo peggioramento, e si registra la comparsa di sintomi di disagio mentale. L’accesso ad acqua potabile e a cure mediche di qualità è un serio problema, oltre al peggioramento progressivo della qualità dei servizi di istruzione e del rendimento degli studenti. I bambini sono quotidianamente esposti alla violenza, e si assiste ad un incremento nella violazione dei diritti dell’uomo.

Circa il 79% dei Palestinesi della Striscia di Gaza vive sotto la soglia della povertà

L’80% dei Palestinesi risulta quindi disoccupato.

Le perdite economiche causate dall’assedio di Gaza sono stimate in 1 milione di dollari al giorno.

Almeno 1.300.000 Palestinesi sono considerati a rischio malnutrizione.

Tutte le attività commerciali sono sospese dalla metà di giugno 2007.

circa il 3% del totale dei terreni coltivati è stato distrutto dalle forze israeliane
durante le operazioni militari del 12 giugno 2007.

35.000 tonnellate di ortaggi destinati all’esportazione sono andate perdute o danneggiate, o svendute sui mercati locali del 10-15% del loro prezzo originario. Le perdite totali stimate dal Ministero dell’Agricoltura sono di 34 milioni di dollari.

210.000 persone hanno accesso all’acqua corrente solo 1-2 ore al giorno.

Ben 91 di 416 farmaci essenziali non sono disponibili, e così anche per 188 apparecchiature medico-sanitarie di base su 596 necessarie.

A causa della mancanza di articoli di scorta, la maggior parte dei laboratori diagnostici è fuori uso, specie i macchinari per i raggi X e gli altri apparecchi suggeriti dal Ministero della Salute.

Secondo recenti studi, il 40 % dei bambini soffre d’insonnia e il 34% di disturbi d’ansia, mentre il 26% dei loro genitori accusa sintomi di disturbi d’ansia gravi o gravissimi.

Circa il 90% dei bambini di Gaza non si sente al sicuro e non crede che i genitori possano proteggerli e prendersi cura di loro appropriatamente.

L’INTERVENTO DI ISLAMIC RELIEF IN PALESTINA

DESCRIZIONE DEL PROGETTO

Nome: Gaza Strip Appeal (GSA)

Budget: 3.190.000$, di cui 500.000$ saranno necessari nella fase iniziale, e 2.690.000$ in seguito.

Sede del progetto: Striscia di Gaza, Palestina.

Settore d’attività: soccorso di emergenza umanitaria in ambito sanitario, nutrizionale, idrico, psico-sociale ed edilizio.

Diretti beneficiari: NON meno di 500.000 tra: famiglie danneggiate nel corso delle operazioni militari, bambini, indigenti, ammalati, contadini, ospedali e centri di primo soccorso medico.

Durata del progetto: 6 mesi. Prima fase 1-2 mesi; seconda fase 3-4 mesi.

Avvio previsto per: appena il progetto sarà approvato.


ISLAMIC RELIEF IN PALESTINA

La sede palestinese di Islamic Relief (Islamic Relief Palestina) è considerata tra le più attive; fondata nel 1998, ha sviluppato numerosi ambiti d’intervento nell’attività di soccorso umanitario. I settori operativi presenti in Islamic Relief Palestina sono 3: l’area Progetti di Sviluppo, l’areaProgetti di Emergenza, il Programma per la cura e l’assistenza ai bambini.

Islamic Relief Palestina ha condotto con successo numerosi progetti ed attività di supporto ai diversi settori operativi, sia lavorando da sola, sia in collaborazione con altre Organizzazioni locali ed internazionali.

Tra le principali attività di Islamic Relief Palestina ricordiamo qui:

rifornimento di medicinali e apparecchiature medico-sanitarie, anche per disabili, a diversi ospedali della Cisgiordania e della Striscia di Gaza;

fornitura di medicine, latte e cibo adatto a bambini denutriti e a donne anemiche nella Striscia di Gaza;

assistenza diretta ai bambini in età scolare, attraverso la fornitura di materiale scolastico e di studio nelle scuole della Cisgiordania;

distribuzione di razioni di cibo e di abiti alle famiglie indigenti del Cisgiordania e della Striscia di Gaza;

distribuzione di animali per il Sacrificio e carne in scatola in occasione dell’ Aid Al Adha (Festa del Sacrificio);

fornitura di ambulanze agli ospedali della Striscia di Gaza e della Cisgiordania;

ristrutturazione e rimodernamento della vecchia Nursery di Jenin;

ristrutturazione delle aule dell’Istituto Al Azhar di Khan Younis.

LA STRISCIA DI GAZA

GEOGRAFIA E POPOLAZIONE

PALESTINA: La striscia di GazaLa Striscia di Gaza è una stretta lingua di terra che si estende lungo il Mar Mediterraneo, nella Palestina meridionale. Prende il suo nome da Gaza, la sua città principale, in cui vivono circa 1.500.000 persone, perlopiù Palestinesi, in un’area di soli 365 km quadrati, con una lunghezza di 41 km e una larghezza di 7-12 km. La Striscia confina a nord e ad est con Israele, a sud con l’Egitto e ad ovest con il Mar Mediterraneo.

Nel 1980 la popolazione abitante la Striscia di Gaza era di 450.600 persone, e ha superato il milione nel 1997. Il tasso di crescita della popolazione è elevato, e a dicembre 2007 si contano circa 1.500.000 abitanti. Quello dell’alta densità di popolazione (circa 3.600 abitanti per km quadrato) è da sempre uno dei maggiori problemi che affliggono la regione.

SITUAZIONE POLITICA

Dal 1967, la Striscia di Gaza è sotto occupazione israeliana; sin da allora, Israele ha usato aggressive misure economiche e sociali minando la qualità della vita dei Palestinesi e ostacolando la libera circolazione di beni e individui, specie di medicine e viveri.

Dall’insorgere di Al Aqsa nei Territori Occupati nell’ottobre 2000, le forze israeliane hanno intensificato le aggressioni contro i Palestinesi, principalmente attraverso l’erezione di un muro entro cui confinare la popolazione, limitando o impedendo del tutto la circolazione dei beni e bloccando le attività di import-export e commerciali in generale. Spesso i Territori Occupati hanno subito invasioni da parte delle forze israeliane.

SITUAZIONE UMANITARIA

La situazione umanitaria nei Territori Occupati si è sensibilmente e ulteriormente deteriorata dal gennaio 2006, quando il partito di Hamas ha vinto le elezioni parlamentari dando vita ad un nuovo governo. Da allora, la maggior parte degli aiuti finanziari alle Autorità palestinesi è stata sospesa, eIsraele ha bloccato i trasferimenti del ricavato della raccolta delle tasse che espletava per conto delleAutorità Palestinesi. Dal giugno 2007 inoltre, Israele ha ristretto al limite l’invio di viveri, medicinee del necessario per il soccorso umanitario, da cui è scaturito un serio deterioramento delle condizioni della sanità e della rete idrica, oltre che un rallentamento nella fornitura di materiale di soccorso, di materiali di base e del commercio e dell’industria in generale.

L’aumento delle imposte sul petrolio, la riduzione nella distribuzione di elettricità e gas e delle importazioni hanno gravato notevolmente sulla situazione umanitaria attuale della popolosa Striscia di Gaza.

CONDIZIONI SOCIO-ECONOMICHE

L’economia della regione è in costante declino, con conseguente peggioramento nelle condizioni socio-economiche.


  • . Circa il 79% dei Palestinesi della Striscia di Gaza vive sotto la soglia della povertà;

  • . Dalla metà del 2007 la disoccupazione affligge 258.600 Palestinesi (156.100 nel Cisgiordania e 102.500 nella Striscia), con un tasso che ha raggiunto il 22.6% e il 32.3% nei due territori rispettivamente.

  • . La chiusura del passaggio di Karni all’ingresso della Striscia di Gaza ha gravato molto sull’economia del settore privato: 3.600 attività ed esercizi hanno subito rallentamenti o sono stati chiusi, di conseguenza oltre 75.000 abitanti di Gaza sono disoccupati da metà settembre 2007.

  • . 120.000 individui hanno il divieto di lavorare in Israele.

  • . L’80% dei Palestinesi risulta quindi disoccupato.

  • . Le perdite economiche sono stimate in 1 milione di $ al giorno.

  • . Le Organizzazioni internazionali hanno interrotto i loro progetti di costruzione; di conseguenza molte fabbriche che dipendono da tali attività hanno rallentato o chiuso, lasciando centinaia di lavoratori senza impiego.

  • . I lavoratori impiegati nei settori distribuzione e servizi che hanno perso il lavoro sono 6.000.

  • . Circa 2.000 commercianti hanno subito ingenti perdite, stimate in 5 milioni di $ in 5 mesi, come risultato dell’accumularsi per lungo periodo delle merci importate nei porti israeliani.

SITUAZIONE CIBO E NUTRIZIONE

C’è stato un calo del 44% nel volume di merci di genere alimentari entrate a Gaza tra gennaio e ottobre 2007. Attualmente, solo il 41% delle necessità di importare viveri a Gaza è stato incontrato. La scarsezza di numerosi alimenti per lungo periodo ha causato un innalzamento dei prezzi di molti alimenti di base. Il potere d’acquisto della popolazione è molto scarso, con conseguente riduzione della possibilità di spesa, che ha provocato una netta diminuzione nel consumo di carne (-98%), di derivati del latte (-86%) e frutta (-99%), così come un peggioramento della quantità e della qualità degli alimenti acquistati.
Almeno 1.300.000 Palestinesi sono considerati a rischio malnutrizione; la continua crescita dei prezzi fa diminuire le entrate, e il 40% delle famiglie lo ha già sperimentato.

SITUAZIONE SANITARIA

Il sistema sanitario dei Territori Occupati, e specie nella Striscia di Gaza dipende strettamente dal funzionamento degli ospedali e dei centri sanitari dislocati in tutta l’area; la recente chiusura del passaggio di Rafah e le restrizioni imposta al passaggio di Erez hanno impedito non solo i movimenti delle persone, ma anche di medicinali e apparecchi sanitari di base all’interno di Gaza. Il settore sanitario è sicuramente tra i maggiormente colpiti dalla crisi, in termini di disponibilità di farmaci, di accessibilità per i pazienti ai servizi e alle strutture mediche al di fuori della Striscia, di buon funzionamento delle strutture ospedaliere.


Accessibilità dei pazienti a servizi medici specialistici

Solo 100 pazienti, su 782 che ne avevano fatto richiesta al Ministero per la Salute israeliano, hanno ottenuto il permesso di accedere a servizi medici specialistici in Israele o a Gerusalemme est dal giugno 2007. A dicembre dell’anno scorso, sono 61 i pazienti deceduti in attesa di ottenere il permesso di lasciare Gaza per ricevere cure appropriate in altri Paesi arabi, come l’Egitto o laGiordania. Un anziano di 77 anni è deceduto in ottobre scorso per emorragia allo stomaco e un giovane di 21 anni è morto di cancro dopo aver atteso ed essere stati respinti per più di due ore alvalico di Erez. Un altro paziente in gravi condizioni, un 46enne ferito da un raid israeliano e un 42enne con emorragia cerebrale, sono morti lo scorso novembre al valico di Erez dopo che il permesso di oltrepassarlo è stato loro ripetutamente negato per più di 4 giorni.

Disponibilità dei farmaci

Ben 91 di 416 farmaci essenziali non sono disponibili, e così anche per 188 apparecchiature medico-sanitarie di base su 596 necessarie. Molti antibiotici utilizzati in ambito pediatrico sono terminati da tempo e prodotti unicamente da una casa farmaceutica di Gaza, che non riesce a far fronte alle richieste e alle necessità effettive. Per altri farmaci specifici non ci sono fondi a sufficienza per acquistarli, perché estremamente costosi. In agosto un paziente malato di diabete è deceduto per l’impossibilità di effettuare sedute di dialisi, e un 21enne malato di leucemia è morto per mancanza del farmaco “Cisplatinum” e in seguito alla negazione del permesso di attraversare Erez per entrare inIsraele.

Funzionamento delle attrezzature mediche

A causa della mancanza di articoli di scorta, la maggior parte dei laboratori diagnostici è fuori uso, specie i macchinari per i raggi X e gli altri apparecchi suggeriti dal Ministero della Salute. Ciò costringe i pazienti a rivolgersi a strutture private e ad affrontare spese che spesso non si possono permettere. Ben 7 delle 17 incubatrici all’ospedale pediatrico di Gaza non funzionano correttamente.

Cibo per i pazienti

I fornitori hanno interrotto la distribuzione di alimentari ai pazienti, a causa di eccessivi ritardi nel pagamento delle merci che hanno causato scarsità di latticini, frutta fresca e verdure negli ospedali di Gaza.


RIPARO E SOCCORSO

La mancata accessibilità a beni e servizi di ogni genere nella Striscia ha causato anche l’arresto dei progetti di soccorso umanitario che erano in corso per un valore di 213 milioni di dollari. La sospensione dei progetti di ricostruzione edilizia dell’UNRWA e dell’UNDP (2.474 abitazioni per 2.645famiglie) ha provocato la perdita di circa 1.380.000 giorni lavorativi per il settore costruzioni, dunque un incremento del tasso di disoccupazione e il peggioramento della situazione economica per migliaia di lavoratori e le loro famiglie.
Tutte le attività commerciali sono sospese dalla metà di giugno 2007, così molti articoli di pronto intervento di prima necessità (materassi, coperte, articoli da cucina, lampade e contenitori per l’acqua) hanno subito uni incremento di prezzo del 30% sul mercato locale. Molti produttori hanno addirittura sospeso la produzione per mancanza di materiali di base a causa della chiusura di molti esercizi.

AGRICOLTURA

Secondo i dati diffusi dal Ministero dell’Agricoltura, il settore è in forte crisi:

circa il 3% del totale dei terreni coltivati è stato distrutto dalle forze israeliane
durante le operazioni militari del 12 giugno 2007;

35.000 tonnellate di ortaggi destinati all’esportazione sono andate perdute o danneggiate, o svendute sui mercati locali del 10-15% del loro prezzo originario. Le perdite totali stimate dal Ministero dell’Agricoltura sono di 34 milioni di dollari;

Altri 50 milioni di dollari sono andati in fumo a causa delle coltivazioni piantate questa stagione sul mercato locale con crescenti costi di produzione (aumento del prezzo di semi e fertilizzanti e diminuzione del prezzo di vendita).

ACQUA

La disponibilità di pozzi d’acqua potabile, specie nella Striscia di Gaza, è limitata a causa di danneggiamenti agli impianti e alla scarsità del carburante per il trasporto. 210.000 persone hanno accesso all’acqua corrente solo 1-2 ore al giorno; i più poveri che non possono affrontare la spesa di compare l’acqua da compagnie private hanno iniziato a trascurare la loro igiene, e la famiglie spesso prendono acqua in prestito dai vicini per far lavare almeno i bambini e lavare gli indumenti.

ASSISTENZA AI BAMBINI E SALUTE PSICOLOGICA

Una porzione crescente di popolazione, soprattutto i bambini, soffre di disagio psicologico e accusa sintomi quali iperattività, mancanza di motivazione, insonnia, ansia e depressione e, tra i bambini, anche l’abitudine di bagnare il letto. Secondo recenti studi, il 40 % dei bambini soffre d’insonnia e il 34% di disturbi d’ansia, mentre il 26% dei loro genitori accusa sintomi di disturbi d’ansia gravi o gravissimi.
Il Ministero della Salute segnala che 11 sui 18 psicofarmaci in uso nei centri ospedalieri non sono disponibili da agosto 2007, a causa delle difficoltà finanziarie e logistiche sperimentate dagli istituti clinici nel procurarseli. Di conseguenza, circa 3.600 dei pazienti con disturbi psicologici cronici e in cura con psicofarmaci hanno dovuto sospendere il trattamento.
I maggiormente colpiti e i più vulnerabili sono naturalmente i bambini; circa il 90% di essi non si sente al sicuro e non crede che i genitori possano proteggerli e prendersi cura di loro appropriatamente (fonte: “A Psychosocial Assessment of Palestinian Children , by Save the Children – USA, agosto 2003).

PESCA

La popolazione di pescatori di Gaza è fortemente danneggiata dalle progressive restrizioni alla pesca da parte delle Autorità israeliane e per l’impossibilità di esportare il pescato. I confini entro cui è possibile pescare a Gaza sono stati ridotti dalle 20 miglia nautiche previste dagli accordi di Oslo del 1995 a sole 6 miglia. Oltre a ciò, sono ormai pochi i pescatori che possono affrontare i costi che l’organizzazione di una battuta di pesca richiede. Come risultato di ciò, si è assistito ad una diminuzione sia nel numero di pescatori lavoranti, sia nel numero delle uscite organizzate. Complessivamente, il tasso di diminuzione della pesca è del 32%.

INTERVENTI PROPOSTI

Islamic Relief Palestina ha deciso di intervenire urgentemente portando assistenza alla popolazione della Striscia di Gaza, secondo il seguente progetto.

I FASE

Budget: 500.000 $
Luogo: Striscia di Gaza (Est Rafah, Est Khan Younis, Beit Lahia e Beit Hanoon).
Beneficiari: 150.000 persone
Durata: 1-2 mesi
Settori: nutrizione, salute, riparo

Attività principali

Rapido riassestamento: rapida ricostruzione delle aree più colpite; per completare i lavori saranno reclutati lavoratori ad interim; la durata sarà di una settimana per il riassestamento sociale, la lista dei beneficiari sarà resa nota in seguito.

Cibo e nutrizione: 5.000 tra le famiglie più colpite riceveranno pacchi cibo contenenti alimenti di base, come verdure, ortaggi, ecc… e articoli di prima necessità. Quella di distribuire le verdure è un’iniziativa nuova di Islamic Relief Palestina, che spera di così di supportare gli agricoltori che stanno subendo crescenti perdite a causa dell’impossibilità di esportare il raccolto.
Le distribuzioni consisteranno in: 10 kg di riso di alta qualità, 10 kg di zucchero, 3 kg di fagioli normali e 3 kg di fagioli bianchi, 3 kg di lenticchie, 5 litri di olio di semi, 3 latte da 580 gr. ciascuna di salsa di pomodoro, 3 kg di pane, 10 kg di ortaggi e verdure, 1 kg di timo.
Le merci saranno ricevute da ISLAMIC RELIEF PALESTINA presso aree di stoccaggio prefissate; la merce sarà testata ed esaminata con cura, impacchettata e distribuita da aree di distribuzione prese in affitto all’uopo.

Riparo: coperte di lana, occorrente per cucinare, lampade di emergenza a gas saranno distribuiti allefamiglie colpite, per un numero complessivo di 2.000 coperte, 500 accessori da cucina, 500 lampade.
Gli articoli saranno ricevuti da ISLAMIC RELIEF PALESTINA presso aree prestabilite e dopo i consueti test di valutazione saranno distribuiti da punti di distribuzione affittati per l’occasione.

Salute: gli ospedali saranno riforniti di farmaci e apparecchiature medico-sanitarie in collaborazione con il Ministero della Sanità e l’Organizzazione internazionale “WHO”. L’operazione di distribuzione sarà resa nota sulla stampa locale e una commissione tecnica valuterà l’offerta. Le merci saranno ricevute dal Ministero della Salute e rimarranno lì in magazzino; dopo i test di valutazione e altri esami necessari saranno distribuite presso i vari ospedali.

Budget stimato per la I fase

2 fasi di risanamento: 20.000 $

Cibo e nutrizione: 200.000 $ ( 5.000 pacchi cibo da 30 $ ciascuno e 5.000 pacchi di verdura fresca da 10 $ ciascuno).

Riparo: 70.000 $ (2.000 coperte di lana da 20 $ ciascuna, 500 attrezzi da cucina da 30 $ cad. , 500 lampade a gas da 30 $ cad.)

Salute: 20.000 $ (10.000 $ per approvvigionamento farmaci e 100.000 per fornitura apparecchiature mediche)

Costi amministrativi sostenuti da ISLAMIC RELIEF PALESTINA: 10.000 $ ( risorse umane, trasporto su camion, affitto aree distribuzione, imballaggio pacchi, stipendi e ricompense)

Totale: 500.000 $

II FASE

Budget: 1.894.366.000 euro (2.690.000 $)
Luogo: Striscia di Gaza (Rafah, Khan Younis, alcune aree del Cisgiordania, di Gaza e Gaza nord)
Beneficiari: 500.000 individui
Durata: 4-5 mesi
Settori: cibo e nutrizione, salute, agricoltura, assistenza psicologica

Attività principali

Cibo e nutrizione: 30.000 tra le famiglie più colpite riceveranno pacchi cibo contenenti viveri di prima necessità, secondo quanto segue: 5 kg di riso di prima qualità, 5 kg di zucchero, 2 kg di fagioli normali e 2 di fagioli bianchi, 2 kg di lenticchie, 5 litri di olio di semi, 3 latte da 580 gr cad. di salsa di pomodoro, 3 kg di pane.
Il bando per l’offerta sarà pubblicato sulla stampa locale e una commissione tecnica deciderà chi si aggiudicherà la gara.
La merce sarà analizzata scrupolosamente e messa a disposizione di ISLAMIC RELIEF PALESTINA presso magazzini appositi. Dopo l’imballaggio sarà distribuita presso aree all’uopo affittate.
Inoltre, saranno distribuite 10.000 confezioni di latte in polvere alle famiglie con numerosi bambini, per migliorare le condizioni di salute e scongiurare il pericolo di denutrizione.

Riparo: indumenti e accessori da cucina sono tra le necessità più urgenti per le famiglie; 1.600 accessori da cucina e 1.000 pacchi di indumenti saranno così distribuiti alle stesse.
Il bando per l’offerta sarà pubblicato sulla stampa locale e una commissione tecnica deciderà chi si aggiudicherà la gara.
La merce sarà analizzata scrupolosamente e messa a disposizione di ISLAMIC RELIEF PALESTINA presso magazzini appositi. Dopo l’imballaggio sarà distribuita presso aree all’uopo affittate.

Sanità: gli ospedali saranno riforniti di farmaci e apparecchiature medico-sanitarie in collaborazione con il Ministero della Sanità e l’Organizzazione internazionale “WHO”. L’operazione di distribuzione sarà resa nota sulla stampa locale e una commissione tecnica valuterà l’offerta. Le merci saranno ricevute dal Ministero della Salute e rimarranno lì in magazzino; dopo i test di valutazione e altri esami necessari saranno distribuite presso i vari ospedali.

Agricoltura: i terreni danneggiati dalle operazioni militari saranno ripristinati per la semina, in modo da consentire agli agricoltori di riprendere la propria attività; le reti idriche e le serre danneggiate saranno riparate o sostituite con altre nuove.

Assistenza psicologica: servizi di assistenza psicologica saranno messi a disposizione per bambini traumatizzati e per le loro famiglie. Sacchi contenenti giocattoli saranno inoltre distribuiti tra ibambini.

Budget stimato per la II fase

Cibo e nutrizione: 1.000.000 $ (30.000 pacchi cibo da 30 $ cad. e 10.000 confezioni Latte in polvere da 10 $ cad.).

Riparo: 100.000 $ (1.600 accessori da cucina da 31 $ cad. e 1.000 capi d’abbigliamento da 50 $ cad).

Salute: 1.270.000 $ ( farmaci per 750.000 $, apparecchiature medico-sanitarie per 300.000 $, costi di mantenimento per 70.000 $, attrezzature urgenti per 150.000 $).

Agricoltura: 100.000 $ ( ripristino terreni per 10.000 $, ripristino o sostituzione reti idriche per 50.000 $, ripristino serre per 40.000 $).

Assistenza psicologica: 100.000 $ ( prestazioni mediche e giocattoli).

Costi amministrativi sostenuti da ISLAMIC RELIEF PALESTINA: 100.000 $ (risorse umane, trasporto merci su camion, affitto aree stoccaggio e distribuzione, imballaggio pacchi, media, stipendi, visite sul campo, aste e esami di controllo).

Totale : 2.690.000 $

TOTALE COSTI FASE I E II:

500.000 $ (I fase) + 2.690.000 $ (II fase) = 3.190.000 $

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