EMERGENZA UMANITARIA A GAZA

giovedì 17 aprile 2008


PALESTINA: Vittime dell'assedio israeliano nella Striscia di GazaIl prolungarsi dell’assedio nella Striscia di Gaza continua adeteriorarela situazione umanitaria nei Territori, già diper sé criticae resa ancor più difficileda sei mesi di rigiderestrizioni sul carburante. L’occupazione israeliana ha infatti ridotto l’offerta di carburante a livelli mai raggiunti prima, tanto bassidanon poter nemmeno più soddisfare il fabbisogno della popolazione.Inoltre, sono cresciuti in numero e potenza gli interventi militari, causando ulteriori sofferenze e difficoltà al popolo palestinese.

Sicurezza

Almeno 100 persone sono state uccise nel mese di marzo durante le incursioni militari nei Territori Palestinesi.

In aprile, le operazioni militari sono proseguite quotidianamente, causando la morte di almeno un civile palestinese al giorno. Solo nel corso della prima settimana del mese, hanno perso la vita 8 persone, tra cui un bambino e un agricoltore.

Lo scorso 16 aprile almeno 22 persone, tra cui 5 bambini e un cameraman, sono state uccise a Gaza, durante uno degli interventi militari più disastrosi dai primi di marzo.

Scarsità di carburante e gas

  • L’attività delle Istituzioni governative e delle ONG ha subito forti rallentamenti, o addirittura si è fermata, a causa della carenza di carburante che impedisce gli spostamenti tra le città e nei campi profughi di Gaza.
  • Le scuole primarie e secondarie sono chiuse da giorni, per lo stesso motivo. Centinaia di insegnanti, professori e studenti sono impossibilitati a raggiungere i luoghi di lavoro e di studio, specialmente coloro che vivono lontano dalle rispettive scuole.
  • Anche nelle Università le lezioni sono state sospese, a causa del gran numero di professori e studenti che non possono raggiungere gli atenei.
  • Il settore sanitario risente particolarmente della scarsità di carburante, perché rende impossibile l’intervento delle autoambulanze.
  • Anche l’agricoltura è colpita, in quanto non è possibile provvedere al trattamento delle sementi e le stazioni di pompaggio dell’acqua sono fuori servizio, spingendo la Striscia di Gaza verso un inesorabile disastro ambientale. Senza carburante, non funzionano le pompe idriche e i raccolti vanno perduti.
  • La maggior parte della popolazione non può permettersi di acquistare verdure ed ortaggi a causa dei prezzi eccessivamente elevati. L’intero territorio della Striscia di Gaza sta sperimentando una disoccupazione e una povertà diffuse senza precedenti.
  • A causa della crisi carburante, in alcune zone cittadine i taxisti hanno iniziato a mescolare olio da cucina alla benzina per poter continuare a lavorare e sopravvivere.
  • A causa della mancanza di gas in quantità sufficiente, la quantità di pane prodotto è diminuita sensibilmente, facendo lievitare il prezzo dei prodotti da forno. Se Israele continuerà ad impedire il rifornimento di carburante, c’è il serio rischio che tutte le panetterie di Gaza chiudano.
  • Le riserve di elettricità della compagnia locale sono di 1.500 metri cubi, vale a dire energia elettrica disponibile fino al 18 aprile, a patto che non si superino i 45 megawatt.

Islamic Relief Palestina (IRPAL), insieme ad altre ONG che operano nella Striscia, ha risentito della crisi carburante ed è stata costretta a ridurre il numero di automobili usate nella sua attività a due sole vetture, dal momento che le scorte di benzina si stanno esaurendo.

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