Asia / Pakistan: progetti umanitari e di ricostruzione

venerdì 28 agosto 2009

Asia / Pakistan: progetti umanitari e di ricostruzione


1,5 milioni di persone hanno perso le loro case a causa dei combattimenti nel Nord West Pakistan (NWFP), in particolare nella valle dello SWAT.


Islamic Relief sta implementando numerosi progetti di aiuto e ricostruzione.


Sultan Mahmood è un’operatoreumanitario di Islamic Relief in Pakistan e la scorsa settimana si è recatonella valle dello SWAT come parte del team di valutazione. In questo articolo condivide la sua esperienza ed i problemi che ha dovuto affrontare la popolazione che sta gradualmente tornando a casa.



“Dopo mesi di conflitto ci siamo finalmente potuti recare di persona nella valle dello Swat per valutare i danni ed i bisogni della popolazione che ha cominciato a tornare. Swat è un’area che conosco bene poiché la mia famiglia è originaria di quella regione. L’impressione, tornando per la prima volta da quando sono iniziati i combattimenti, è che lo Swat sia tornato indietro di 10 anni. Mingora era un’affollato centro commerciale per l’intera zona del Malakand; ora I negozi sono vuoti e i mercati deserti.


Swat è una regione molto fertile e non ci dovrebbe essere ragione perché la gente soffra per penuria di cibo. Ma ho parlato con molte persone che erano tornate alle loro case e non avevano nemmeno un minimo di cibo. Più del 90% della popolazione del basso Swat ha dovuto lasciare le sue case durante i combattimenti. Pochi hanno potuto tornare a mietere i loro raccolti, ormai persi per questa stagione. Mentre guidavamo attraverso il basso Swat, siamo passati per i frutteti grazie a cui molta gente della regione si guadagna da vivere. C’erano campi di pere e alberi di mele i cui frutti sono marciti perché i contadini non sono potuti tornare a raccoglierli.


I contadini non hanno nemmeno potuto piantare del riso per la prossima stagione, il che significa che la prossima mietitura molto probabilmente sarà ridotta. Il governo ha detto alla gente di non piantare mais, che è una delle piante tipiche di questa regione, poiché quando cresce può essere usato dai militanti per nascondersi. Questo ha influito sulle capacità della gente di auto-sostentarsi.
Sebbene la maggior parte del basso Swat sia stato dichiarato “sotto controllo”, un coprifuoco è ancora in vigore, così che tutti i negozi che non sono stati danneggiati o distrutti sono ancora chiusi, il che sta esacerbando il problema della penuria di cibo. Gli uomini che possedevano una società, un negozio, gli operai, parlano con frustrazione di non poter lavorare e guadagnarsi da vivere a causa del coprifuoco. Anche se sollevati perché tornati, si sentono come se fossero finiti in un limbo e c’é poco da fare per migliorare la loro situazione attuale.


Tutti i villaggi che abbiamo visitato portavano le ferite della guerra. Alcune case sono state distrutte in polvere mentre altre erano seriamente danneggiate. Ma l’impatto maggiore di queste violenze è stato sul sistema educativo.Nel basso Swat praticamente tutte le scuole governative sono state completamente distrutte equando il nuovo anno scolastico inizierà in Settembre, migliaia di bambini scopriranno che non hanno alcun posto dove studiare. C’è un bisogno urgente di rifugi di emergenza che possano essere usati come aule così come c’è bisogno urgente di materiali educativi.


Sulle strade abbiamo visto tante persone, a piedi o sul retro di camion, con i loro pochi possedimenti, che facevano il duro viaggio di ritorno ai loro villaggi. Sembra solo ieri che queste persone viaggiavano nella direzione opposta, non posso credereche tre mesi siano passati così velocemente. Stimiamo che circa il 50% degli abitanti che avevano lasciato il basso Swat siano ora ritornati a casa. Il resto arriverà probabilmente durante il mese sacro di Ramadan.Coloro che sono tornati nel basso Swat, sono molto preoccupati della loro situazione. Temono che il conflitto esploda nuovamente e aspettano un aiuto per ricostruire le loro vite. Spero che questo aiuto arrivi presto e che possano passare il Ramadan con un senso di speranza maggiore.

PER IL POPOLO PAKISTANO DONA ORA!

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